Appello per la Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova

 

Appello alla società civile, alle associazioni e agli enti pubblici e privati del territorio, alle singole persone che da tantissimi anni hanno avuto modo di conoscere il buon funzionamento della Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova.

 

Senza il contributo di tutti la Casa di Reclusione di Padova non sarebbe quella che oggi tutti siamo ormai abituati a conoscere. E’ grazie a persone responsabili e di buona volontà presenti in tutte le realtà, pubbliche e private, che oggi il carcere “Due Palazzi” è noto in tutto il mondo. Quello di un carcere è un mondo tanto complesso quanto ricco di esperienze, ricco di diversità, basti pensare al personale di Polizia penitenziaria, alle varie direzioni che dal 1989 ad oggi si sono succedute, alla magistratura di sorveglianza, all’area trattamentale educativa, all’area socio sanitaria, all’area scolastica (basti pensare che Padova ha visto nascere in carcere uno dei primi Poli Universitari d’Italia), alle associazioni di Volontariato pioniere a livello nazionale, alle cooperative sociali, alle realtà culturali, sportive, formative. Ognuna di queste con la propria specificità ha dato vita, in questi lunghi e faticosi ma anche belli anni a quell’autentico laboratorio di sperimentazione di un carcere rispettoso fino in fondo della Costituzione.

Tutto questo, che è un patrimonio di tutti, oggi lo vediamo messo fortemente a rischio.

Il lavoro di anni, svolto da tutti sempre attraverso un confronto aperto e serrato con le Istituzioni, ha avuto una caratteristica sopra ogni altra: la trasparenza.

Padova ha una ricchezza di esperienze nell’ambito della rieducazione e del recupero delle persone detenute davvero straordinaria, attività mai smessa anche quando la dovuta attenzione in merito alla carenza del personale di polizia penitenziaria, dell’area trattamentale educativa e dirigenziale, non veniva adeguatamente affrontato in quantità oltre che in qualità.

In queste settimane, più o meno tutti, stiamo subendo un attacco sia mediatico che concreto nel vivere quotidiano. Ogni fatto anche teso a mettere ordine al proprio interno (vedi ad esempio il ritrovamento vari di cellulari) è usato da qualcuno sempre in modo strumentale.

Grazie a una straordinaria collaborazione tra istituzioni e società civile anche negli anni del sovraffollamento più bestiale si è riusciti a fare davvero miracoli.

Quello in atto è un grave tentativo di tornare al passato (ante 1990), a un carcere chiuso alla società civile e chiuso alla speranza.

La nostra preoccupazione è dettata anche dal fatto che il “Sistema carcere Padova” è nato realmente dal basso, dall’impegno e dalla risposta positiva data negli anni dall’Amministrazione, in particolare quella locale.

Ora temiamo che il lavoro di tutti non venga sufficientemente tutelato, questo chiaramente non è solo a danno di Padova, in quanto in questi anni Padova ha rappresentato un monito, ricordando a tutti che con un unico ordinamento penitenziario si può gestire un carcere, progettando davvero il cambiamento o invece arroccandosi nella difesa di un passato che, come tutti oggi si riempiono la bocca, ha invece fruttato il 70% di recidiva.

Ci rivolgiamo a tutti quelli che conoscono bene che cosa prevedono la nostra Costituzione, le leggi, l’Ordinamento ed il Regolamento penitenziario e non da ultimo le direttive europee che impongono l'umanizzazione della pena per quanto riguarda le persone private della libertà a causa dei reati commessi.

Ci rivolgiamo a chi conosce altrettanto bene tutte le attività che da decenni sono presenti presso la Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova.

La mancanza di rispetto, di aiuto, di difesa ci preoccupano moltissimo.

Quello che ci preoccupa è dunque che ad essere attaccato sia il sistema ‘carcere Padova’ nella sua totalità, e per di più in maniera poco chiara e incomprensibile.

Ne va della credibilità delle istituzioni e della dignità delle persone.

Una città intera, e non solo, ha conosciuto in questi 25 anni questa esperienza: ogni anno migliaia di studenti, scuole, aziende, istituzioni italiane e di ogni parte del mondo, enti di ogni ordine e grado, università italiane ed estere, etc. etc.  sono entrati a contatto con tutte le attività di questo istituto, attività in molti casi fiore all’occhiello a livello nazionale ed internazionale.

Quello del carcere di Padova non è patrimonio di qualcuno in particolare, è patrimonio di tutti, è un patrimonio pubblico di cui tutti noi e Padova ne andiamo fieri.

 

Vi chiediamo una firma e, se volete, una frase che esprimano la vostra solidarietà e la vostra simpatia

 

Hanno già aderito:

 

• Gruppo Operatori Carcerari Volontari (OCV)

• Casa di accoglienza Piccoli Passi

• Gruppi di ascolto

 

• Sappe Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

Responsabile Veneto e Trentino

Giovanni Vona

 

• FeDerSerD, Federazione degli operatori dei servizi delle dipendenze

Felice Nava

 

• CISL-FNS Veneto - Segretario Regionale

Giuseppe Terracciano

 

• CISL-FP Padova - Segretario Generale

Michele Roveron

 

• CISL Padova - Segretario Generale

Sabrina Dorio

 

• Polo Universitario Carcerario - Università di Padova

 

• FP-CGIL Penitenziari

Gianpietro Pegoraro

 

• FP-CGIL Veneto

Daniele Giordano

 

• Camera del lavoro CGIL di Padova - segretario confederale

Cristian  Ferrari



• FPCGIL Padova, segretario 

Enrico Ciligot

 

• Associazione di volontariato Incontrarci

Cristina Fontana

 

• Associazione di Volontariato Ristretti/Granello di Senape

  - rassegna stampa e rivista

  - sportello giuridico

  - scuola di scrittura

  - TG2 PALAZZI.

Ornella Favero

Francesca Rapanà

Lucia Faggion

Vanna Chiodarelli

Angelo Ferrarini

Bruno Monzoni

Antonio Morossi

Elisabetta Gonzato

Mauro Feltini

Anna Scarso Feltini

Donatella Erlati

Armida Gaion

Fernanda Grossele

Tino Ginestri

 

• Work Crossing Coop. Soc. P. A. - Pasticceria "I dolci di Giotto"

Matteo Marchetto

Roberto Fabbris

Matteo Florean

 

• Insegnanti CPIA Padova, sezione carceraria.

Adesione personale

Daniela Lucchesi

Domenica Cimellaro

 

• Giotto Coop. Soc.

Nicola Boscoletto

Andrea Basso

Alessandro Krivicic

 

• Teatrocarcere Due Palazzi

Maria Cinzia Zanellato

Adele Trocino

 

• Ass. Coristi per Caso

Alberta Pierobon

 

• Coro Due Palazzi in collaborazione con  CPIA Padova Parini

 

• Docenti scuola superiore in carcere - Einaudi/Gramsci sez. carceraria

Patrizia Fiorenzato

Francesco Mazzaro

Vincenzo Stocco 

Michela Zamper

Paolo Mario Piva

 

• ASD Polisportiva Pallalpiede

Lara Mottarlini

Paolo Mario Piva

 

• Antigone Triveneto

Giuseppe Mosconi

 

• Cooperativa sociale AltraCittà

Rossella Favero

Valentina Franceschini

Valentina Michelotto

Mirko Romanato

Bruna Casol

Sabina Riolfo

Federico Gianesello

Giorgio Mazzucato

 

Elenco completo dei firmatari
 
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