Un giubileo dei carcerati tra gli eventi dell’anno santo

 

Un giubileo dei carcerati tra gli eventi dell’anno santo indetto da papa Francesco. Ecco come ne parla Iacopo Scaramuzzi su Vaticaninsider.it

 

 

Vaticaninsider.it, martedì 5 maggio, Un «giubileo dei carcerati» a S. Pietro tra gli eventi dell’Anno santo (I. Scaramuzzi)

 

 

 

Città del Vaticano

 

Ci sarà anche un «giubileo dei carcerati» a San Pietro tra gli eventi dell’anno santo della misericordia indetto da papa Francesco (8 dicembre 2015 - 20 novembre 2016). L’ipotesi allo studio è che alcuni detenuti prendano parte alla cerimonia prevista nella Basilica vaticana il 6 novembre dell’anno prossimo. A presentare un primo calendario di eventi, illustrando questioni logistiche e significato dell’evento, è stato oggi monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, che ha rivelato, su domanda dei giornalisti, che il Papa gli ha comunicato l’idea del Giubileo - annunciato a sorpresa da Jorge Mario Bergoglio lo scorso 13 marzo - nel corso di un’udienza del 29 agosto: «Il segreto pontificio ancora funziona», ha chiosato il presule.

 

«È bene ribadire da subito, a scanso di equivoci, che il Giubileo della Misericordia non è e non vuole essere il grande Giubileo dell’anno 2000», ha sottolineato Fisichella. Il Papa, ha ricordato, «desidera che questo Giubileo sia vissuto a Roma così come nelle Chiese locali» ed «è facile cogliere dalla Bolla di indizione» varie caratteristiche che ne fanno un «unico», dal «richiamo alla misericordia» alla natura straordinaria dell’Anno santo, anziché seguire la scansione tradizionale dei giubilei ordinari ogni cinquanta o 25 anni (e anche i due Giubilei del passato, nel 1933 e del 1983, «hanno rispettato la scadenza dell’anniversario della redenzione compiuta da Cristo»).

 

Il «calendario ufficiale degli eventi che si svolgeranno a Roma», prevede, oltre alle cerimonie di apertura e chiusura, con contestuale apertura e chiusura della Porta santa di San Pietro, gli appuntamenti per l’apertura delle porte sante delle altre tre basiliche papali (13 dicembre 2015 San Giovanni in Laterano, primo gennaio 2016, Giornata mondiale della Pace, Santa Maria Maggiore, e il 25 gennaio, festa della conversione di san Paolo, San Paolo fuori le Mura); la chiusura finale delle stesse porte sante il 13 novembre 2016; l’invio dei «missionari della misericordia» il Mercoledì delle Ceneri, 10 febbraio («dovranno essere sacerdoti pazienti, capaci di comprendere i limiti degli uomini, ma pronti a esprimere l’afflato del Buon Pastore, nella loro predicazione e nella confessione»); una «celebrazione penitenziale» a San Pietro intitolata «24 ore per il Signore», venerdì 4 e sabato 5 marzo; e una serie di «giubilei» per categorie di persone: operatori dei santuari (19-21 gennaio), religiosi (2 febbraio, in coincidenza con la chiusura dell’Anno della Vita consacrata), Curia romana (22 febbraio, «non abbiamo minimamente pensato alla riforma della Curia romana», ha risposto Fisichella ai giornalisti, «anche la Curia ha bisogno di riformarsi come tutta la Chiesa»), «quanti aderiscono alla spiritualità della Divina misericordia» (3 aprile), ragazzi e ragazze dai 13 ai 16 anni (24 aprile, distinto dal «giubileo dei giovani» rappresentato dalla Gmg di Cracovia nei giorni 26-31 luglio), diaconi (29 maggio), sacerdoti (3 giugno), «operatori e volontari della misericordia» (4 settembre), catechisti (25 settembre), giubileo mariano (8-9 ottobre) e, infine, il 6 novembre 2016, «giubileo dei carcerati in San Pietro»: «Questo non avverrà solo nelle carceri, ma stiamo studiando la possibilità perché alcuni carcerati possano avere l’opportunità di celebrare con papa Francesco in San Pietro il loro proprio Anno santo», ha spiegato Fisichella precisando che questo «desiderio» del Papa è ancora «allo studio».

 

Tutto l’anno, ha detto il Presule, si terranno catechesi al santuario del Santo Spirito, vicino al Vaticano, sull’enciclica di Giovanni Paolo II Dives in Misericordia (1980).

 

La settimana prossima, ha detto Fisichella, avverrà il primo incontro bilaterale ufficiale con le autorità italiane. Presenti per il Vaticano, oltre allo stesso Fisichella e al sottosegretario del Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione, monsignor Graham Bell, l’assessore alla Segreteria di Stato, monsignor Peter Brian Wells, per l’Italia il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il sindaco di Roma Ignazio Marino e, per la Regione Lazio, il vicepresidente della giunta. Tra i temi sul tappeto, «affronteremo anche la questione della sicurezza», ha risposto Fisichella. «Roma è abituata a eventi di questo genere, sarà ancora una volta all’altezza del suo compito, i romani saranno accoglienti, pazienti ed entusiasti e la città riuscirà a dare il meglio di sé».

 

Quanto ai «tanti pellegrini che giungeranno a Roma singolarmente e senza un’organizzazione alle spalle», Fisichella ha assicurato che saranno individuate alcune chiese del centro storico dove potranno trovare accoglienza anche «per consentire che l’evento sia vissuto in modo religioso, con sicurezza e al riparo dalle intemperie dell’abusivismo che ogni giorno sembra investire i milioni di persone che giungono nei luoghi sacri della cristianità».

 

Fisichella non ha voluto fornire numeri relativi alle previsioni degli afflussi di pellegrini, sottolineando da un lato la straordinarietà di questo Giubileo che si svolgerà anche nelle chiese locali, dall’altro la popolarità di papa Francesco. «Si leggono sui giornali cifre come 25 milioni di persone durante l’anno, ma è opportuno essere prudenti», ha chiosato il vicedirettore della sala stampa vaticana, padre Ciro Benedettini.

 

Il Papa, ha raccontato Fisichella, gli parlò per la prima volta dell’Anno santo quando, a un’udienza privata del 29 agosto scorso, gli disse: «Quanto mi piacerebbe un giubileo della misericordia». È stato, ha chiosato il Presule, un «moto dello spirito» e nessuno ha fatto uscire la notizia prima dell’annuncio ufficiale fatto in prima persona da Bergoglio perché «il segreto pontificio ancora funziona».

 

Quanto al Sinodo ordinario, che si svolgerà a ottobre poco prima dell’inizio del Giubileo, «se la dottrina non è attraversata dalla misericordia non è la dottrina della Chiesa», ha detto Fisichella, anche in riferimento alle situazioni «di crisi e difficoltà» delle famiglie.

 

Oltre agli eventi a Roma, nel corso dell’anno sono previsti - ma non c’è ancora contenuto preciso - cinque «segni giubilari» che «papa Francesco compirà in modo simbolico raggiungendo alcune “periferie” esistenziali per dare di persona testimonianza della vicinanza e dell’attenzione ai poveri, ai sofferenti, gli emarginati e a quanti hanno bisogno di un segno di tenerezza». A chi, in conferenza stampa, faceva notare l’assenza dell’opera relativa ad «ammonire i peccatori» nella Bolla giubilare, Fisichella ha spiegato che si è optato per un «linguaggio rinnovato».

 

Nel corso del briefing in Sala stampa vaticana Fisichella ha reso noto anche il logo del giubileo della misericordia, realizzato dal gesuita Marko Ivan Rupnik (il Buon pastore che si carica sulle spalle l’uomo smarrito), e una serie di iniziative via internet (il sito, www.iubilaeummisericordiae.va o www.ima.va, la presenza sui social network, l’idea di una app per smartphone) ed editoriali. Il settimanale dei Paolini Credere sarà la «rivista ufficiale» del Giubileo e l’Alleanza biblica internazionale ha in programma di distribuire un milioni di copie del Vangelo di Marco. «Le conferenze episcopali sono tutte coinvolte, siamo grati alla Cei per il suo grande supporto, ci rivolgiamo a tutti gli episcopati», ha detto Fisichella, che ha annunciato a breve una circolare a tutti i vescovi del mondo sul Giubileo. Quando lo studio diventa un «anche domani»

< Torna indietro