Il messaggio di speranza di Eros Biondini in visita al Due Palazzi

Il deputato italo-brasiliano è tornato alla Casa di Reclusione di Padova per continuare il confronto iniziato nel 2014 sull’umanizzazione delle carceri.

 

Nel novembre del 2014 era venuto in visita per la prima volta. Il 15 luglio scorso, accompagnato dal provveditore alle carceri del Triveneto Enrico Sbriglia e il direttore del carcere Ottavio Casarano, è tornato a visitare le attività lavorative del Consorzio Giotto per continuare il lavoro di approfondimento sull’umanizzazione delle carceri attraverso il confronto tra il modello delle Apac brasiliane e il modello del lavoro penitenziario che sviluppiamo da oltre vent’anni all’interno della Casa di Reclusione Due Palazzi. Stiamo parlando di Eros Biondini, il deputato brasiliano di origini italiane del Minas Gerais, lo stato dove l’esperienza delle Apac ha attecchito di più e con risultati molto positivi in oltre quarant’anni di storia. Ricordiamo che i suoi legami con l’Italia non sono mai venuti meno (i nonni sono originari di San Mauro Pascoli in Romagna), anzi, da quando ha cominciato la sua attività politica Biondini traduce questi legami in azioni concrete a sostegno delle imprese italiane attraverso un’intensa opera istituzionale per coordinare le iniziative volte a rafforzare la presenza economica italiana, in particolare mantenendo una stretta collaborazione con l’Ambasciata italiana. A questo proposito lo scorso 21 febbraio l’Ambasciatore Bernardini l’ha insignito dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine della Stella d’Italia. Non bisogna poi dimenticare il continuo rapporto con Renata Bueno, la deputata italo-brasiliana che siede nei banchi di Montecitorio nel Gruppo Misto, eletta come rappresentante degli italiani all’estero.

La visita al Due Palazzi ha avuto il suo momento clou nell’incontro con un gruppo di detenuti del Consorzio. Biondini ha raccontato della sua giovinezza sofferta per problemi di droga e dell’incontro con Dio, accadutogli a un certo punto della sua vita che gli ha fatto scoprire la vera felicità e ha suscitato un interesse particolare per i detenuti e il mondo del carcere. Ha poi concluso l’incontro cantando tre canzoni del suo repertorio musicale assieme al suo sodale Alberto Trincanato, anche lui un italiano trapiantato in Brasile. Sì, avete capito bene, Eros Biondini, prima di essere un politico in vista, è un cantante di successo nel suo paese, tanto da fare invidia al suo omonimo Ramazzotti per i bagni di folla vissuti durante le sue tournée. La scoperta della felicità nell’incontro con Dio rappresenta la questione centrale della sua vita e tiene insieme l’attività politica con quella artistica, tanto che per Biondini sono strumenti per veicolare un messaggio di speranza per i deboli e coloro che sono in difficoltà, come i detenuti. A questo riguardo durante l’incontro ha voluto sottolineare che, quando uno scopre la vera felicità, può sentirsi libero anche in carcere, ancora di più di coloro che stanno fuori e non riescono a inserirsi nella società. Da parte sua, ha concluso il deputato cantante, non ha paura di portare a tutti il messaggio di speranza anche in contesto avverso e difficile come è l’attuale società brasiliana, perché dove il buio è più pesto, lì la fiamma della felicità brilla di una luce più nitida che può cambiare il cuore delle persone.

Nel video qui proposto alcuni momenti dell’incontro. Più sotto alcune foto della visita.

 

IL VIDEO

 

ALCUNE IMMAGINI DELLA VISITA 

 
 
 
< Torna indietro